scritto per il progetto Nano-Nano di Oscar Baccilieri
2023
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Oscar Baccilieri
Nano-Nano, l’a-dorata processione
Nano-Nano è un nucleo di sette grandi opere in cui Oscar Baccilieri, con la pungente leggerezza che accompagna il suo fare arte dagli anni Novanta, affronta il delicato tema della dittatura nella società attuale.
contesto
Realizzata tra il 2022 e il 2023, la serie si sviluppa negli anni subito precedenti a partire da una riflessione incalzante e nodale sul concetto di libertà e della sua privazione.
Durante la pandemia, la sensazione diffusa era infatti quella di vivere in bilico tra illusione e allusione all’autodeterminazione, senza poterla esercitare pienamente, un po’ come se le persone fossero state trasformate in pedine con un ridotto numero di mosse e forzatamente coinvolte in un apocalittico gioco di ruolo, sceso in campo direttamente nella realtà.
Perseguendo nella consueta ricerca intorno ai concetti di falsità, memoria e percezione, l’artista instaura quasi in automatico un parallelismo tra il turno pandemico in corso e l’altra partita universale, quella di sempre, che va in scena tutti i giorni mentre intere comunità, più o meno consapevoli, sono impegnate a conservare la normalità di facciata delle loro vite. Non si tratta forse, in entrambi i casi, del medesimo gioco di potere?
Nei diversi contesti quotidiani, sia pubblici che privati, vengono infatti costantemente negoziati i termini e i limiti della sovranità individuale, del libero arbitrio, dei diritti costituzionali, anche se spesso non ponderiamo con la giusta attenzione le implicazioni di tali decisioni, siano esse istituzionali piuttosto che sul piano personale.
Inoltre, col passare del tempo, quelle che inizialmente erano scomode verità note ai più si sono integrate talmente bene nelle attuali convenzioni sociali, economiche e politiche, che ci accorgiamo davvero della loro persistenza soltanto quando la nostra ordinaria routine viene pesantemente intaccata da qualche crisi.
Ecco allora che trent’anni dopo la prima teoria del consumismo “solare”, o meglio hollywoodiano, in cui grandi tele pop-metafisiche di piscine e campi da tennis deserti rappresentavano uno stile di vita esclusivo, ovvero non inclusivo, e perciò solo apparentemente positivo, Oscar Baccilieri torna a riflettere sul dilagare di un benessere fittizio con toni ancora ironici, decisamente più espliciti, e con un’accentuata aura di misticismo.
Procedendo quindi sulla linea di pensiero che congiunge libertà, finzione e gioco, nella serie Nano-Nano l’artista mette insieme quelle che finora sono state le più note dittature della storia con il sistema liberale occidentale, evidenziandone le contraddizioni proprio attraverso la caricatura dei coprotagonisti più significativi delle favole.
i sette nani
Così, gli amatissimi sette nani di Walt Disney diventano sia la personificazione del subdolo capitalismo di stampo americano, sia i custodi dei diversi regimi totalitari, rivelando la doppia faccia ben lustrata della stessa medaglia, eclatante e visibile in ciascun quadro.
Impreziosito da uno sfondo di tasselli dorati di derivazione bizantina, ciascun personaggio mantiene i tratti distintivi del proprio carattere e la classica iconografia cinematografica, senza avere però in dotazione pale, picconi e nemmeno diamanti.
Brontolo impugna fieramente una falce, con sprezzante atteggiamento di sfida. Al suo fianco, Mammolo nasconde con finta innocenza un pesante martello dietro la schiena.
Eolo stringe una svastica sottobraccio, attento a non allentare la presa vista l’irruenza improvvisa dei suoi starnuti. Pisolo accoglie tra le mani un fascio a mo’ di cuscino, cercando di resistere senza troppa convinzione alla tentazione di tornare dormire.
Gongolo sfoggia con entusiasmo un enorme libretto rosso, come se non vedesse l’ora di leggerlo da cima a fondo. Dotto tiene con cura a braccetto una stella rossa, troppo grande per essere appuntata al petto di un nano.
Al piccolo Cucciolo, infine, l’arduo compito di sollevare in alto una croce cristiana, al posto della lanterna, ad aprire una goffa processione.
la visione
Questi buffi nani a grandezza reale generano un immediato cortocircuito visivo.
I sette aiutanti, coloro che lavorano sottotraccia per proteggere dal nemico una Biancaneve identificabile con il sogno americano, sfilano in una sorta di red carpet ostentando senza vergogna le incoerenze celate nelle fondamenta della società contemporanea: insieme a un intoccabile, idolatrato paradigma fumoso di libertà abbracciano anche i contrapposti ideali dei governi dittatoriali di Russia, Germania e Italia, Cina e perfino dell’istituzione ecclesiastica.
Come gigantesche icone sacre, o pale d’altare decontestualizzate, questi finti santoni illuminati dominano incontrastati qualsiasi scena e soggiogano ogni sguardo al proprio cospetto, inculcando nell’osservatore un magnifico dubbio sull’indipendenza dai meccanismi di sottomissione di qualunque tipo: assolti o coinvolti?
Rifiutando qualsivoglia accenno al complotto, la riflessione finale si sposta dal piano generale alla sfera privata per invitarci tutti a vigilare sempre sulla verità, nelle più piccole azioni di ogni giorno, cercando di non rimanere abbagliati da luccicanti false promesse.