Questo non è un racconto.
È l’inizio di un racconto.
Ecco la pagina di un momento importante in cui comincio a tirare le mie fila, proprio dal principio.
Bene, si parte.
Iniziò così
La mia storia dell’arte, fra i banchi di scuola del liceo, era un’altalena di amore e odio, con accesi contrasti e frequenti incomprensioni.
Un incipit contorto dunque (tipicamente adolescenziale), che al contrario è proseguito saldo nella certezza che le stesse opere che mi hanno tenuta stretta allora non smettono ad oggi di meravigliarmi.
E il termine meraviglia contiene tutto ciò che per me è l’arte.
L’arte mi colpisce in petto, mi muove dentro
catapultandomi verso direzioni sconosciute,
a contatto con me stessa e con il mondo.
L’incontro
A volte basta un manuale, un catalogo, una ricerca per riceverne una prima impressione, ma sono convinta che l’emozione scaturisca dall’incontro con l’opera stessa, non con la sua rappresentazione.
È necessario respirarla, osservarla da tutte le distanze possibili, fino a entrarci dentro per poi rifuggirla di nuovo, annientati e ormai succubi.
Oppure si può restare illesi, e passare oltre velocemente.
Ogni opera racconta la sua storia,
si riesce a sentirla se ci si interroga
e si rimane ad ascoltare ciò che essa ha da dirci.
Con le immagini sui libri si possono avere delle forti impressioni, vivissime e verosimili, ma rappresentate e filtrate.
Guardando la fotografia (qualsiasi sia il suo formato) di un quadro, di una scultura o di un’installazione, si perde proprio la dimensione reale dell’opera, non solo della sua profondità, ma anche quella temporale e ambientale.
L’atmosfera è irrimediabilmente rotta.
(Elimino subito quel dubbio che si sta insinuando nella tua mente: io amo la fotografia come forma d’arte, le relazioni tra gli ambienti, i soggetti, gli elementi, la composizione, il movimento, la luce, il dettaglio, la prospettiva.)
L’offerta
L’arte è connessione, è condivisione, è fiducia,
e io la offro così come la vivo sulla mia pelle,
così come è stata offerta a me.
In ordine sparso e senza alcuna pretesa di esclusiva, ecco un elenco di ciò che ha fatto breccia in modo diretto e immediato nella mia persona, così, di punto in bianco.
Man Ray
Piet Mondrian
William Turner
il Futurismo
il Bauhaus
Fausto Melotti
Maurits Cornelis Escher
Antonio Canova (ebbene sì, sono vittima di Amore e Psiche)
Alexander Calder
Poi sono arrivati
tutta l’Arte Cinetica, Ottica e Programmata
la Poesia Visiva
Vincenzo Balena
… e continuano ad aggiungersi in molti!
Confesso infine che non ho un’idea precisa di quello che troverai nella prossima storia.
Tu cosa vorresti leggere?
armellin 26 Ottobre 2017
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